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Furto di documenti

All’inizio del 1927 scompaiono più di 147 fascicoli del tribunale penale di Berlino-Moabit. Con ogni probabilità i malviventi corrompono i funzionari, poiché secondo l’esperienza del giudice del tribunale Dr. Ernst Sontag (1873–1955), il furto di documenti è un “mezzo affidabile” per “impedire completamente o almeno per anni l’azione penale o l’esecuzione della pena”.

Furto di documenti

All’inizio del 1927 scompaiono più di 147 fascicoli del tribunale penale di Berlino-Moabit. Con ogni probabilità i malviventi corrompono i funzionari, poiché secondo l’esperienza del giudice del tribunale Dr. Ernst Sontag (1873–1955), il furto di documenti è un “mezzo affidabile” per “impedire completamente o almeno per anni l’azione penale o l’esecuzione della pena”.

Eppure, il caso più importante di furto di documenti nella Repubblica di Weimar risale al 1919, con le conseguenti dimissioni del Ministro delle Finanze Matthias Erzberger (1875–1921) del Partito di Centro tedesco (Zentrum). In qualità di commissario del governo del Reich Erzberger firma all’epoca l’accordo di armistizio di Compiègne dell’11 novembre 1918.

L’archivio del Reich a Potsdam, 1930
Foto: Georg Pahl. © Bundesarchiv

Dopo la sua nomina a Ministro delle Finanze nel giugno 1919 Karl Helffrich (1872–1924), deputato del Partito Nazionale Popolare Tedesco (DNVP), chiede a un funzionario del fisco di rubare il fascicolo fiscale di Erzberger per pubblicarlo e mostrare il presunto “sporco intreccio tra attività politica e interessi finanziari personali”. Benché non sia dimostrato che Erzberger abbia evaso le tasse, la sua reputazione è rovinata dalla propaganda diffamatoria che accompagna il caso, costringendolo a dimettersi il 12 marzo 1920. Già durante il processo Erzberger è ferito in un attentato. Il 26 agosto 1921 viene fucilato da due membri della Organisation Consul di destra.

Conversazione in ufficio

“La gente si lamenta di continuo perché imbrattiamo troppi documenti, ma quando ne sposti qualcuno, si scatena l’inferno!”

Duwdiwani illustra nella caricatura il furto di documenti come un crimine che per vari motivi è praticato di frequente nella Repubblica di Weimar.

ULK, anno 56 / n. 9, 4.3.1927, p. 66
Ristampa di una cartolina propagandistica su Vorwärts del 3 maggio 1924 © Bibliothek der Friedrich-Ebert-Stiftung
Appendere più in basso!

Dalla firma dell’accordo di armistizio Matthias Erzberger del Centro e Philipp Scheidemann (1865–1939) dello SPD vengono costantemente attaccati dai nazionalisti, che mettono in giro la cosiddetta “leggenda della pugnalata alla schiena”, secondo cui i politici democratici, spinti da uomini d’affari ebrei, hanno pugnalato i soldati di prima linea apparentemente imbattuti.

“Dr. Mabuse, il giocatore” (1922)
Già nel 1922 il regista Fritz Lang (1890–1976) s’ispira a un furto di documenti per il suo “Dr. Mabuse, il giocatore”, film di successo tratto dal romanzo di Norbert Jaques (1880–1954). Il malavitoso Mabuse fa rubare contratti commerciali segreti per manipolare con mirate informazioni la borsa e trarne immenso profitto.
Grafica: Theo Matejko (1893–1946). Wikimedia Public Domain

Andreas Blödorn: Dr. Mabuse – oder der ›beobachtete Beobachter‹. Zu einer intermedialen Reflexionsfigur zwischen Film und Roman in der Frühen Moderne. In: Andreas Blödorn / Christof Hamann / Christoph Jürgensen (Hg.): Erzählte Moderne. Fiktionale Welten in den 1920er Jahren. Göttingen 2018, S. 408–426.

Datendiebstahl – mit Liste aktueller Fälle seit 2003.
Online: https://de.wikipedia.org/wiki/Datendiebstahl

Erzbergers Ende. 100 Jahre Thüringen. Ein Projekt des Weimarer Republik e. V.
Online: https://www.thueringen100.de/blog/feb-1920/erzbergers-ende/